Lunedì
Marisa: Come immagineresti che sia un illuminato, ovvero un saggio che ha raggiunto il massimo della consapevolezza?
Piero: Beh, lo immagino come uno che vive immerso completamente nel momento, senza desideri e preoccupazioni, libero da quel dialogo interiore che abbiamo sempre, in costante contatto con la natura.
Marisa: In pratica… immagini una di quelle anatre che sguazzano nello stagno del parco.
Martedì
Marisa: John Lennon diceva: “immagina un mondo dove non ci siano patrie e religioni, dove si viva in pace e senza possedere nulla”.
Piero: Già, è una bella canzone, ma lasciamelo dire, è un sogno impossibile.
Marisa: Mi dispiace ma ti devo contraddire, da quel che possiamo vedere sembrerebbe che le anatre del parco vivono quel sogno da sempre.
Mercoledì
Marisa: L’essere umano ha bisogno di governi, di eserciti, di avvocati, di leggi e di polizia, senza parlare degli armamenti di tutti i tipi che continua ad accrescere e rinnovare.
Piero: E allora, dove vuoi arrivare?
Marisa: Non riesco a capire. Perché le anatre nel parco non hanno alcun bisogno di tutto questo?
Piero: Perché sono stupide, non hanno la nostra sofisticatezza… non è ovvio?
Giovedì
Marisa: Sai cosa ho notato?
Piero: Cosa?
Marisa: Che le anatre non lavorano… cioè, magari qualcosa faranno, non so, cercare da mangiare per esempio, ma lavorare come facciamo noi che andiamo in ufficio otto ore al giorno o in fabbrica o da qualche altra parte per mettere insieme un po’ di denaro, altrimenti non possiamo sopravvivere, questo tipo di lavoro per le anatre non esiste, non solo, ma per vivere non hanno alcun bisogno di denaro.
Piero: Allora?
Marisa: Mah, non so… Non s’era detto che stiamo meglio noi?
Venerdì
Piero: Ma dai Marisa, come puoi paragonarci a delle anatre insulse, capaci solo di azioni primitive?
Marisa: E tu come vuoi che non concluda che quelle anatre siano molto più avanti di noi? Pensa alle guerre dove sono stati massacrati milioni di individui, alle rivoluzioni sanguinose, alle stragi, agli olocausti, alle bombe su Hiroshima e Nagasaki, ai genocidi. Per non parlare degli stupri, delle vittime giornaliere di violenze inaudite, dei tifosi che si accoltellano negli stadi, e di quelli che si uccidono a colpi di cacciavite o a mani nude per il posto in un parcheggio o perché in un supermercato qualcuno ha preso il loro pacco di carta igienica o non ha rispettato la fila. Devo aggiungere altro?